Scoprire Brema!
Il suo glorioso passato si riflette per le strade del centro storico attraversato dal fiume Weser. Un centro storico piccolo, ma talmente ricco d’attrazioni da non dare tempo al visitatore d’annoiarsi.
Per chi viaggia da Berlino, Brema è comodamente raggiungibile in tre ore e mezza di treno cambiando ad Amburgo. I collegamenti ferroviari sono numerosi e permettono di scegliersi l’orario del treno desiderato.
Fra le tante città da visitare in Germania, Brema figura sicuramente tra le più interessanti. È il secondo porto del paese dopo Amburgo, con una storia millenaria e monumenti proclamati patrimonio dell’umanità.
Tre giorni a Brema
Per godersi al meglio la città consigliamo un pernottamento minimo di due notti riservando l’hotel con anticipo. La presenza di turisti infatti è tale da rendere incerta una prenotazione all’ultimo minuto, nonostante i numerosi alberghi.
Al Feng Shui Concept Hotel Bremen abbiamo trovato la posizione ideale, a due minuti a piedi dalla stazione centrale e a ridosso del centro storico. Vicino all’hotel si trovano anche numerosi caffè e ristoranti e la multisala cinemaxx.
Nonostante i gravi danni subiti durante la seconda guerra mondiale, il centro storico di Brema è ben conservato. Nelle sue chiese e nei suoi edifici tardo-medievali e rinascimentali si rivive l’epoca che diede lustro alla città. Il fiume che l’attraversa permette passeggiate romantiche nelle belle giornate e offre numerosi scorci panoramici. Negozi, caffè e ristoranti completano il quadro di una città piena di vita e d’arte.
Fotogalerie © Michele Carloni
La Libera Città Anseatica di Brema
“Chi vuol rubare senza farsi impiccare, va a Brema e si fa catturare.” Noto proverbio sulla mentalità mercantile degli abitanti di BremaLo Stato di Brema è il più piccolo Land tedesco, composto dalla città di Brema e il porto di Bremerhaven. La sua importanza storica si riflette già nella sua posizione strategica fortunatissima. Situata sulle rive del fiume Weser, dista solo qualche decina di chilometri dalla foce del fiume. Poté godere quindi dei vantaggi commerciali offerti dal Mare del Nord e al contempo difendersi dalle incursioni.
I primi insediamenti nell’area della futura Brema risalgono al II secolo d.C . La prima citazione documentata della città si registra in epoca carolingia. Una storia millenaria quindi, che vide nell’adesione alla Lega Anseatica già nel 1260 la conferma dell’importanza economica raggiunta.
Il municipio (Rathaus) sulla Marktplatz è la testimonianza perenne dello splendore e ricchezza conseguiti da Brema come città marittima.
Cosa vedere a Brema
Abbiamo visitato la città durante il fine settimana di San Silvestro. Freddo, pioggia fitta e vento non presentano di solito le condizioni ideali per organizzare una gita. Eppure Brema non perde nulla del suo fascino anche nei più freddi mesi invernali. I punti d’interesse sono relativamente vicini l’uno all’altro e le strade si girano con facilità. Nonostante la pioggia non sono mancate occasioni per fotografare e passeggiare nei quartieri più belli come lo Schnoor.
In particolare tre punti della città sono diventati nel tempo simbolo rappresentativo di Brema nel mondo.
- La Marktplatz con la statua di Rolando e la Rathaus
- L’antico quartiere Schnoor (Schnoorviertel)
- La Böttcherstraße
La Rathaus
Non a caso sono stati tutti e tre proclamati dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. La Rathaus si puo visitare solo con la guida in gruppo (a seconda delle esigenze e della nazionalità del gruppo può essere organizzata in tedesco, inglese o spagnolo).
Imperdibile la Große Halle detta anche Obere Rathaushalle (“Sala Superiore del Municipio”), il salone principale al primo piano, che fungeva una volta da aula di giustizia. In questa sala venivano eletti i consiglieri della città. Il prestigio della carica si riflette ancora oggi nel lusso delle decorazioni come il soffitto affrescato e gli intarsi dell’antico archivio.
Rolando di Brema
Le finestre del municipio si affacciano sulla piazza con la statua di Rolando. Monumento gigantesco in pietra eretto nel 1404, raggiunge con la base più di 10 metri d’altezza. Simbolo di libertà e giustizia, rappresenta l’indipendenza raggiunta dalla città-stato di Brema rispetto ai potentati circostanti.
Con la sua posizione centrale nella piazza permette inquadrature fotografiche suggestive integrando il municipio, il duomo o le case circostanti. Difficile se non impossibile comunque fare scatti fotografici senza che appaiano turisti o passanti nell’immagine.
Böttcherstraße
La strada, il cui ingresso è visibile dalla Marktplatz, era già importante nel medioevo come collegamento tra il centro e il porto sul Weser. Quando il porto effettivo venne spostato nell’800, la strada perse il suo ruolo centrale. Fino a quando un imprenditore, Ludwig Roselius, e un’artista, l’architetto e scultore Bernhard Hoetger, la rilanciarono ricostruendo, rinnovando e modificando gli edifici.
Ne è emerso un complesso unico, che coinvolge stili architettonici diversi, in particolare lo Jugendstil (Art Nouveau) e oggetti d’arte come statue, sculture e rilievi. La Böttcherstraße presenta negozi, ristoranti, musei e gallerie, ma è la strada stessa il vero “museo” con le sue architetture e sculture originali.
Schnoor
È il quartiere più antico della città, il cui nucleo principale si sviluppò nel rinascimento. Del tardo medioevo è rimasto l’intreccio di vicoli e viuzze strette caratterizzate da casette l’una a ridosso dell’altra. La maggior parte degli edifici sono a graticcio, come lo erano le case nel tardo medioevo, ma solo alcuni risalgono davvero al rinascimento. L’effetto complessivo è molto pittoresco e resta uno dei luoghi più visitati della città.
Il turismo di massa può creare nei viottoli del quartiere situazioni di disagio, come ingorghi o code. Se volete stare in pace e fare foto senza troppa gente nell’obbiettivo vi consigliamo di visitare il quartiere in orari inusuali.
I musicanti di Brema
Allora gli animali tennero consiglio sul modo di cacciar fuori i briganti, e alla fine trovarono il sistema. L’asino dovette appoggiarsi alla finestra con le zampe davanti, il cane saltare sul dorso dell’asino, il gatto arrampicarsi sul cane, e infine il gallo si alzò in volo e si posò sulla testa del gatto. Fatto questo, a un dato segnale incominciarono tutti insieme il loro concerto: l’asino ragliava, il cane abbaiava, il gatto miagolava e il gallo cantava…
Estratto da I Musicanti di Brema
Un asino, un cane, un gatto e un gallo stanno l’uno sopra l’altro. Un’immagine bizzarra immortalata da una statua bronzea in piazza del municipio a Brema. Rappresenta la celebre fiaba popolare dei Musicanti di Brema, dei fratelli Grimm. Secondo una tradizione locale porta fortuna afferrare le zampe dell’asino. Se volete fare una foto senza gente preparatevi a tempi di attesa lunghi. La statua attira moltissimi turisti soprattutto famiglie con bambini che vogliono essere fotografati accanto agli animali.
Il racconto dei fratelli Grimm rientra nella tradizione delle favole morali di Esopo con animali per protagonisti. Evidente l’allusione alla condizione umana nella sua lotta contro un destino avverso. Numerosi gli spunti di riflessione che emergono nella favola tra dramma e ironia. I valori del coraggio, del riscatto e della speranza si confermano nel meritato lieto fine.
Operazione Millennium: distruggere Brema!
Thousand Plan (piano Mille) così era stata inizialmente denominata l’operazione Millennium ideata e condotta dalla RAF nel 1942. Il numero si riferiva alla quantità di aerei da impiegare su ciascun obiettivo da bombardare in Germania: Colonia, Essen e Brema. In realtà se il bombardamento di Brema la notte del 26 giugno 1942 fu particolarmente pesante, non fu né il primo né l’ultimo.
Secondo dati storici registrati dal 1940 al 1945 furono condotte sulla città di Brema 173 incursioni aeree. Furono sganciate circa 890.000 bombe. L’85% del centro storico risultava alla fine della guerra distrutto. Brema come le altre principali città tedesche era ridotta a un cumulo di macerie. Stunde Null (ora zero) fu l’espressione coniata per definire quel particolare momento storico. Una definizione adeguata perché con la fine della guerra e la capitolazione la Germania distrutta ricominciava da zero.
La ricostruzione delle città tedesche nel dopoguerra fu un un processo complesso e discontinuo, ostacolato dalla divisione del paese. Ancora oggi si distinguono chiaramente in talune città improvvisi spazi tra le case, ricordo di bombe cadute in quel punto. A Berlino continuano anche oggi piani urbanistici di ricostruzione delle aree distrutte dalla guerra. E fa sempre notizia sui giornali quando gli artificieri disinnescano bombe inesplose della seconda guerra mondiale.
Eppure è innegabile l’impresa eccezionale realizzata dalla Germania nel riportare in vita le città morte sotto i bombardamenti. Il risultato estetico può essere discutibile, destino condiviso tuttavia anche dalle città non toccate dalla guerra. Brema però appartiene a quelle città il cui centro storico è stato ristabilito quasi nel suo aspetto originale.
Bere e Mangiare a Brema
L’offerta di ristoranti in centro città è molto varia, dai locali più sofisticati agli Imbiss turchi o asiatici.
Nello stesso palazzo del municipio si trova la nota Bremer Ratskeller (patrimonio Unesco) risalente al 1405. Vi attende qui un’ampia offerta di vini e liquori e la cucina tradizionale locale. La cantina della Rathaus offre un suggestivo ambiente seicentesco tra gigantesche botti di vino, intarsi e affreschi.
Poco distante si trova la nota birreria Schüttinger Gasthausbrauerei, il più antico birrificio della città. Altri locali pittoreschi si trovano nella Böttcherstraße e nel quartiere Schnoor.
Abbiamo scelto uno fra i numerosi ristoranti indiani nel centro, Krishna Indisches Bio Restaurant. Un locale piccolo ma con un “grande” menu. Il Buffet in particolare è vario e offre piatti di qualità a un prezzo conveniente.
Non tutti sanno che…
Trai noti personaggi nati a Brema figura Joachim Neander compositore e pastore calvinista del ‘600. I sui inni sacri conobbero grande popolarità. Neander cercava spesso ispirazione per le sue composizioni nella valle del fiume Düssel in Renania settentrionale. Fu così che in suo onore il suo nome venne attribuito a questa zona: la valle di Nander o Neanderthal. Quando nel 1856 vennero scoperti fossili di ominidi, il nome Neander si estese anche alla scoperta, da cui Uomo di Neanderthal.