Tra le paludi della Spandauer Forst
Per gli amanti della natura il parco di Spandauer Forst è una meta da non perdere. Una bellissima oasi naturale caratterizzata da paludi e acquitrini a pochi minuti dal distretto di Spandau.
Lo spettacolo che si offre al visitatore già all’ingresso del parco è altamente suggestivo. Stagni, canali e corsi d’acqua s’intersecano in una fitta foresta di querce, betulle e frassini. Nella Spandauer Forst trovano rifugio animali e uccelli in via d’estinzione come lontre, procioni o il falco di palude. Vaste aree al suo interno sono infatti oasi protette come il Teufelsbruch e il Großer und Kleiner Rohrpfuhl.
Il parco di Spandauer Forst si raggiunge facilmente con la metropolitana U7 fino a Rathaus Spandau e prendendo poi l’autobus M 45 fino all’ultima fermata Johannesstift. Ti consigliamo questa gita se desideri uscire dal caos della metropoli e immergerti nei colori e nei suoni della foresta.
Un paesaggio preistorico
Camminando per il bosco incontriamo altri visitatori. Tuttavia l’impressione di essere soli in mezzo alla natura non s’interrompe. Si odono solo i suoni della foresta. La città, pur dietro l’angolo, è in realtà lontanissima. Stagni e paludi si distendono all’ombra di alberi altissimi. Il paesaggio ricorda le illustrazioni dei libri di preistoria. I colori sono così forti che farebbero la fortuna del pittore capace di trasportarli sulla tela. Lo specchio dell’acqua riflette il verde del muschio e delle foglie degli alberi moltiplicandone l’intensità.
Mentre camminiamo lungo un sentiero di betulle udiamo versi strani di uccelli che non riusciamo a riconoscere. Si distingue solo a tratti il martellio familiare del picchio col suo eco lontano. Ci addentriamo sempre più nel fitto della foresta. Siamo soli ormai, non incontriamo più nessuno.
Un cinghiale bianco
Camminiamo da almeno 10 minuti lungo questo sentiero confuso quando ci sorprende una scena quasi irreale. Una massa nera seguita da una bianca si muovono a circa 50 metri da noi a grandissima velocità. Sono due cinghiali selvatici, apparsi dal nulla e spariti nel nulla in pochi secondi. Il cinghiale nero, enorme, è sicuramente l’adulto seguito dal cucciolo bianco. Sono velocissimi, ma facciamo in tempo a seguirli con lo sguardo prima che la foresta l’inghiotti. È un contatto ravvicinato breve, ma intenso, con la natura selvaggia.
Produce una suggestione molto forte per il silenzio in cui si è svolta la scena. E per il fatto di sapere che, in fondo, siamo ancora dentro a Berlino.
29.000 ettari di boschi a Berlino-Brandeburgo
Che conforto sapere di vivere in una città che riserva tali sorprese. Non per niente la capitale tedesca è in testa alla classifica delle città in Germania con maggiore superficie boscosa. Con le sue immense oasi verdi Berlino si rivela una sorgente infinita di occasioni per rigenerarsi dallo stress della metropoli.